Straordinario forfettizzato: come funziona davvero e quando conviene
Tra gli strumenti a disposizione dei datori di lavoro per gestire al meglio il tempo e i costi del personale, lo straordinario forfettizzato è sicuramente uno dei più discussi… e fraintesi.
In questo articolo facciamo chiarezza, spiegando cos’è, come funziona, quando è legale utilizzarlo e, soprattutto, quando conviene davvero.
Chiariamo prima cos’è lo straordinario
Per “straordinario” si intende l’orario di lavoro che eccede quello normale, solitamente fissato in 40 ore settimanali dai Contratti Collettivi Nazionali.
Esistono però due limiti importanti da tenere a mente:
- 48 ore settimanali in media su 4 mesi: la legge vieta di superare, come media, questo tetto.
- 250 ore annuali di straordinario per lavoratore: salvo limiti inferiori stabiliti dai CCNL.
In alcuni casi eccezionali è possibile superare questi limiti (ad esempio per esigenze tecnico-produttive urgenti o situazioni di pericolo), ma sono l’eccezione, non la regola.
Cos’è lo straordinario forfettizzato
Lo straordinario forfettizzato è un accordo tra azienda e dipendente che prevede il pagamento mensile di un importo fisso, che compensa un certo numero di ore di straordinario, anche se non vengono effettivamente lavorate ogni mese.
In pratica:
- Il lavoratore riceve sempre la cifra pattuita, indipendentemente dalle ore effettivamente svolte.
- Se lavora meno ore del previsto, non deve restituire nulla.
- Se lavora più ore, in linea generale non ha diritto ad altri compensi (a meno che l’eccedenza sia rilevante e continuativa nel tempo).
Questa modalità di pagamento è molto utile in tutte quelle realtà in cui lo straordinario è sistematico, prevedibile e ricorrente.
Cosa dice la giurisprudenza
La giurisprudenza – cioè l’insieme delle sentenze su questo tema – è chiara: la forfetizzazione è valida, ma solo se non c’è uno scostamento eccessivo tra le ore previste e quelle effettivamente lavorate.
In altre parole: se il dipendente lavora molto più di quanto pattuito in modo costante, potrebbe avere diritto a un conguaglio.
Tuttavia, non esiste una soglia precisa. Ogni caso va valutato individualmente.
⚠️ Attenzione: vanno comunque rilevate le ore lavorate⚠️
Un errore molto comune è pensare che, una volta forfettizzato lo straordinario, non serva più registrare le ore. Falso.
Le ore vanno sempre rilevate e riportate in busta paga. Questo serve per:
- Monitorare il rispetto dei limiti di legge sull’orario.
- Verificare se lo straordinario effettivo è coerente con quello forfettizzato.
Quando conviene davvero forfettizzare
La forfetizzazione dello straordinario non è sempre la scelta giusta. È consigliabile nei seguenti casi:
- Quando il lavoratore svolge regolarmente ore extra.
- Quando si vuole semplificare la gestione amministrativa.
- Quando l’attività prevede picchi costanti (produzione, logistica, turnazioni, ecc.).
Inoltre, è importante sapere che:
- Se cessa la necessità di svolgere straordinario, si può sospendere anche l’indennità forfettizzata.
- Questo va specificato chiaramente nella lettera di accordo.
La clausola che ti fa risparmiare (davvero)
Un’altra accortezza fondamentale è indicare nella lettera che l’importo forfettizzato è onnicomprensivo di tutte le incidenze retributive.
Tradotto: se versi 200€ al mese di straordinario forfettizzato, e non specifichi nulla, quell’importo incide anche su:
- TFR
- Tredicesima e quattordicesima
- Ferie, permessi e altri istituti contrattuali
Se invece lo specifichi correttamente, non inciderà su questi costi aggiuntivi. Risultato? Maggiore ottimizzazione del costo del lavoro.
Scarica il fac-simile
Per aiutarti a usare correttamente questo strumento, puoi scaricare gratuitamente un fac-simile di lettera di straordinario forfettizzato, con tutte le clausole da inserire, comprese quelle per:
- la cessazione dell’indennità in caso di cambiamento organizzativo;
- l’onnicomprensività dell’importo.
👉 [Scarica qui il fac-simile della lettera di straordinario forfetizzato]
In conclusione
Lo straordinario forfettizzato può essere un alleato prezioso per l’imprenditore, ma solo se utilizzato correttamente.
Serve trasparenza, buon senso e un minimo di conoscenza normativa. Se applicato male, può trasformarsi in un boomerang.
Hai dubbi o domande specifiche? Scrivimi nei commenti oppure prenota una consulenza gratuita con il nostro team: possiamo aiutarti a scegliere e applicare le soluzioni migliori per la tua azienda.
Hai domande o dubbi?
Lascia un commento o contattaci direttamente: saremo felici di aiutarti! E se questo articolo ti è stato utile, condividilo con altri imprenditori e colleghi.